Riflessioni

Essere social o essere sociali?

Sui social oggi è diventato possibile fare conoscere a tutti la propria opinione su qualsiasi cosa. Talvolta ci si lascia prendere dalla situazione e si esagera abbandonando freni inibitori curandosi ben poco di cosa si scrive.

Tra circa due mesi in tutti i comuni facenti parte della comunità pastorale ci saranno le elezioni che determineranno il Sindaco e l’Amministrazione di ciascun paese per i prossimi anni. Ci viene spontaneo chiederci quale sia stato il rapporto tra il comune e i propri cittadini in questi anni e quale potrebbe essere nell’immediato futuro, come è cambiato in questi tempi dominati dai social media e quali saranno le prossime sfide da affrontare. La realtà odierna è in continua evoluzione e viaggia a ritmi sempre più veloci ed è davvero difficile stare al passo. Con le nuove tecnologie ci siamo abituati all’immediatezza delle comunicazioni e dei rapporti interpersonali, possiamo interagire con più persone in contemporanea anche a distanza. Come amministrazione ci siamo adeguati aprendo nuovi canali per la relazione comune cittadino che rispondano a queste esigenze: la pagina Facebook e il servizio di messaggistica su WhatsApp sono stati creati a tal fine. Tuttavia anche in un Comune piccolo come il nostro, dove ci si conosce quasi tutti, si vedono gli effetti di una realtà che va sempre più veloce: vogliamo una risposta immediata a qualunque nostra domanda e facciamo fatica ad accettare tempistiche maggiori di quanto preventivato. “Tanto basta schiacciare un bottone. Quanto ci vuole?” Così siamo portati a pensare. Sui social oggi è diventato possibile fare conoscere a tutti la propria opinione su qualsiasi cosa, rendendo partecipi anche persone al di fuori della nostra solita cerchia di amici e conoscenti. E in tempi brevi. In pochi attimi si può far sapere a molte persone quello che il vecchio passaparola impiegava ore e ore, se non addirittura qualche giorno. Talvolta ci si lascia prendere dalla situazione e si esagera, trasformandosi in leoni da tastiera, abbandonando freni inibitori curandosi ben poco di cosa si scrive.

La società attuale sta mutando progressivamente da una comunità di persone unite tra loro a individui social iperconnessi virtualmente ma con deboli legami reali. Un crescente individualismo sta diventando un ostacolo da affrontare, ponendo dei limiti a decisioni ed azioni. Creare dei gruppi di persone al giorno d’oggi è diventato più difficile perché ognuno ha dei propri interessi da anteporre a qualsiasi cosa e non è di sposto a fare dei sacrifici se non c’é un tornaconto. Manca quello spirito comunitario che ha caratterizzato il nostro passato e che ci ha permesso di creare una nostra identità. Come si può intervenire per limitare questa frammentazione della società? Quali strategie può mettere in atto un Comune come il nostro? Come amministrazione abbiamo sempre favorito le associazioni locali con sostegni e soprattutto facendo conoscere il loro operato tramite le pubblicazioni del notiziario comunale. E per il futuro cosa si potrebbe fare? Questa è la domanda a cui dovrà dare risposta il vincitore delle prossime elezioni, dove l’influenza dei social sarà maggiore rispetto alle tornate precedenti. E saranno anche caratterizzate da un clima di incertezza dovuto ai mutamenti sempre più individualistici della nostra società, a cui si deve anche sommare una generale disaffezione per la cosa pubblica che tende ad aumentare sempre di più la distanza tra cittadini e istituzioni. Il risultato è quindi incerto. Di domani non c’è certezza.