venerdì 29 Marzo 2024
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Aspettative

Elezioni amministrative… quattro chiacchiere al bar

Quali sono le aspettative per queste elezioni amministrative nelle nostre realtà in cui forse è proprio l'unione a fare la forza

Un buon caffè, un gelato, una battuta fra amici. “A maggio si vota”. “Sì, per le europee”. “No, no, o meglio, anche. Ma io intendevo le comunali”. Un attimo di smarrimento. “Come? Di già? Ma anche qua da noi?”

Questa è la risposta più probabile che si può sentire lanciando come un sasso la notizia. Per carità, poi c’è anche un piccolo gruppo di beneinformati, che segue la cosa da tempo, sa tutto sui probabili candidati e sui movimenti delle varie liste. Ma è un piccolo gruppo. I più sono ormai così distanti dalla politica non solo praticata, ma anche partecipata, da non sapere nemmeno che tra poco andremo a votare.

“Speriamo!” Che cosa? Che cosa si aspetta la gente da un sindaco in una realtà piccola come la nostra?

Le esigenze sono molteplici. E ovviamente ognuno tira l’acqua al suo mulino. Chi ha bambini piccoli spera in una maggiore attenzione all’edilizia scolastica; gli sportivi a piste ciclabili; chi parla della raccolta differenziata e chi dell’attenzione al mondo degli anziani; chi pensa a contributi alle associazioni e chi ad agevolazioni per le attività commerciali… E ognuno di noi potrebbe dire una cosa diversa.

Però sono due le speranze fondamentali, che possono riassumere tutte le esigenze dei singoli.

La prima: che il nuovo sindaco sia una persona in grado di ascoltare i problemi della gente. E magari, per quanto possibile, di risolverli. Insomma, non un mero burocrate ma una persona che sappia davvero respirare e condividere le situazioni che la comunità dove è inserito vive. In un mondo dove tutto è veloce, superficiale, dove tutti corriamo con frenesia, anche in questo ambito desidereremmo avere qualcuno che sappia fermarsi, dedicare del tempo all’ascolto per capire davvero quali sono i problemi e le esigenze delle persone.

La seconda: che nei nostri paesi aumentino i servizi per la popolazione. Certo, non viviamo in una metropoli, ma che le priorità restino le scuole, la sicurezza, le possibilità di aggregazione. Peccato che pochi riflettano sul fatto che per fornire questi servizi i nostri piccoli comuni hanno sempre lo stesso problema, lo stesso vincolo: la mancanza di fondi.

Permettetemi un’annotazione finale molto personale: in realtà così piccole, è l’unione che fa la forza. Ma forse, per questo, purtroppo, c’è ancora molta, molta strada da fare.

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