Lunedì 23 marzo 2020, presso l’oratorio di Limido, si incontrano i rappresentanti degli oratori della comunità per riflettere sul progetto di Oratorio 2020. Quattro saranno i temi affrontati per la realizzazione di un progetto dell’oratorio che verrà poi calato e realizzato nelle singole realtà parrocchiali
Visto il nuovo dpcm l’incontro è sospeso. Verrà comunicata una nuova data non appena l’emergenza sarà rientrata.
Per realizzare il progetto dell’oratorio
Bisogni
Analizzare i bisogni educativi dell’oratorio non è un compito scontato. La realtà dell’oratorio necessita di sguardi attenti, che non si fermano all’elenco di «che cosa manca» o di «che cosa c’è», ma mettono a confronto il dato di fatto con il quadro di quanto non può mancare e di quanto ci deve essere, perché l’oratorio non perda i suoi riferimenti e la sua identità.
Che cosa definisce oggi un oratorio? Dovremmo chiedercelo, mentre leggiamo poi a che punto siamo circa la definizione, il sogno, il desiderio, il senso che diamo e ci siamo dati dell’opera educativa dell’oratorio.
Desideri
Il confronto fra bisogni e desideri non mette in campo solo i nostri desiderata ma chiede di allargare lo sguardo accogliendo e integrando un cammino più ampio che è quello della Chiesa (con il Magistero di Papa Francesco e dell’Arcivescovo Mario e di quanto li hanno preceduti negli ultimi decenni). Inoltre, i nostri desideri e sogni sull’oratorio, anche se poi dovranno diventare obiettivi concreti, non possono – in questa fase del percorso – «volare basso» e non considerare gli «aspetti irrinunciabili» che fanno di un oratorio uno spazio e un tempo per la crescita integrale dei ragazzi di ogni fascia d’età, rendendo l’oratorio uno strumento di educazione e di evangelizzazione, così come è stato pensato fin dall’inizio e per il proprio futuro. Il nostro confronto deve necessariamente individuare i bisogni educativi a partire da questo quadro più generale: «Se l’oratorio è questo… di che cosa abbiamo bisogno concretamente?».
Risorse
Gli occhi «puntati al cielo» e i piedi saldamente «ancorati a terra» ci ricorderanno che non possiamo colmare nessun bisogno educativo – in riferimento ai desideri – senza mettere in campo delle risorse. Non dobbiamo lasciarci immobilizzare da una «prima conta», che è pur necessaria per comprendere quanto potenziale ha a disposizione il nostro oratorio. Ma, anche in questo caso, l’analisi non si limita ad una semplice elencazione ma consiste piuttosto nell’attivazione di sguardi attenti a cogliere potenzialità forse nascoste e proposte di coinvolgimento forse non ancora attuate e di quella caratteristica che diamo al nostro PROGETTARE in oratorio che è il CREARE.
Individuare nuove risorse o qualificare meglio quelle esistenti è dunque necessario. Stiamo parlando delle persone, dell’individuazione di competenze, della opportunità di guardarsi attorno e chiedere agli oratori vicini qualche lavoro fatto in sinergia e in spirito di comunione. Quello che non possiamo fare con le nostre forze lo possiamo fare insieme. Anche chiedendo il coinvolgimento di altri soggetti, stringendo alleanze, con tutti gli ambiti della comunità dallo sport alla carità, dialogando con le scuole, con gli insegnanti, con educatori professionali o con chi sta studiando nell’ambito delle scienze dell’educazione o delle scienze umane, ecc.
Obiettivi
Il fine di un’analisi dei bisogni, dei desideri, delle risorse del nostro oratorio (in relazione ai riferimenti alti, agli scopi, agli aspetti irrinunciabili) è la definizione degli obiettivi del nuovo progetto educativo dell’oratorio. In questo caso siamo chiamati ad essere molto specifici (cfr. punto 5 del poster del percorso). La determinazione di un obiettivo segue il lavoro dei punti precedenti e sblocca tutto quanto ne segue. Fissare due o tre obiettivi su cui convogliare le forze dell’oratorio è un’operazione di “sblocco” che ha la capacità di uno slancio in avanti chiaro che difficilmente può essere messo in moto in altro modo. Gli obiettivi del progetto mobilitano e motivano azioni, attività, contenuti nuovi da immettere nella realtà del proprio oratorio. Occorrerà subito pensare a quale tipo di percorso formativo sia necessario per attuarli. Suggeriamo di affiancare sempre la formazione alla realizzazione di un obiettivo (anche in questo caso le alleanze con altri soggetti o altri oratori sono fondamentali). Chi definirà gli obiettivi? Il gruppo di lavoro a cui è affidata la stesura del progetto educativo oppure il Consiglio dell’Oratorio che comunicheranno a tutti quali sino gli obiettivi che si intende inserire nel progetto e che si proverà a determinare nei passi successivi (cfr. punti 6-7-8 del poster del percorso).