Questa domenica la Chiesa celebra la Giornata Missionaria Mondiale. Che cosa significa per noi cristiani vivere lo spirito missionario? Che cosa significa essere tessitori di fraternità?
Per definizione la Chiesa è missionaria, la Chiesa realizza ciò che lo Spirito suggerisce, la Chiesa è in uscita perché è Cristo che la fa uscire da se stessa.
La missione diventa così risposta libera e consapevole alla chiamata di Dio. Ma questa chiamata possiamo percepirla solo quando viviamo un rapporto personale di amore con Gesù vivo nella sua Chiesa. Chiediamoci: siamo pronti ad accogliere la presenza dello Spirito Santo nella nostra vita, siamo disposti a dire “Eccomi, Signore, manda me” , non in astratto, ma nell’oggi della Chiesa e della storia?
Capire che cosa Dio ci stia dicendo in questi tempi di pandemia diventa una sfida anche per la missione della Chiesa. La malattia, la sofferenza, la paura, l’isolamento ci interpellano. La povertà, la solitudine di chi perde il lavoro e il salario, di chi non ha casa e cibo ci interroga. Dio interpella anche noi per testimoniare il suo amore, per rendersi concretamente vicino a chi soffre, per sconfiggere il male e l’indifferenza, perché non si può essere missionari senza costruire relazioni di fratellanza e sorellanza, senza avere la consapevolezza che siamo chiamati a remare sulla stessa barca, bisognosi di conforto reciproco.
Celebrare la Giornata Missionaria Mondiale significa quindi riaffermare come la preghiera, la riflessione e l’aiuto materiale delle vostre offerte siano opportunità per partecipare attivamente alla missione di Gesù nella sua Chiesa.
Nell’impossibilità di attuare le solite iniziative, chiediamo un piccolo contributo, un gesto di carità, un pensiero che ci consenta di non lasciare solo chi ha più bisogno. In ogni chiesa troverete una bussola per la raccolta delle offerte che sarà disponibile per tutto il mese di ottobre. Abbiamo bisogno del contributo di tutti per riuscire ad essere insieme tessitori di fraternità.