Sabato e domenica prossimi i nostri bambini di quarta elementare ( terzo anno del percorso di catechesi) ricevono il Sacramento della Confessione!
E’ un grande avvenimento di fede per loro e per le loro famiglie! Ma anche per le nostre 5 parrocchie!
Pensare alla loro confessione ha fatto sorgere in me una domanda!
Ed io da quanto non mi confesso? Che cosa ne ho fatto della mia confessione”
Ci credo che è il Signore Gesù a volere che la Chiesa continui la sua opera di salvezza anche verso le proprie membra, in particolare con il Sacramento della Confessione?
Il Sacramento della Riconciliazione è un Sacramento di guarigione. Ci credo che agisce il Signore nella mia vita? Quando io vado a confessarmi è per guarirmi, guarirmi l’anima, guarirmi il cuore e qualcosa che ho fatto che non va bene.
Vi propongo uno stralcio di catechesi di Papa Francesco che ci può aiutare a vivere la festa della Confessione per i nostri ragazzi ma anche la nostra!
- “Il perdono dei nostri peccati non è qualcosa che possiamo darci noi. Io non posso dire: mi perdono i peccati. Il perdono si chiede, si chiede a un Altro e nella Confessione chiediamo il perdono a Gesù. Il perdono non è frutto dei nostri sforzi, ma è un regalo, è un dono dello Spirito Santo, che ci ricolma del lavacro di misericordia e di grazia che sgorga incessantemente dal cuore spalancato del Cristo crocifisso e risorto. In secondo luogo, ci ricorda che solo se ci lasciamo riconciliare nel Signore Gesù col Padre e con i fratelli possiamo essere veramente nella pace. E questo lo abbiamo sentito tutti nel cuore quando andiamo a confessarci, con un peso nell’anima, un po’ di tristezza; e quando riceviamo il perdono di Gesù siamo in pace, con quella pace dell’anima tanto bella che soltanto Gesù può dare, soltanto Lui.
- Non basta chiedere perdono al Signore nella propria mente e nel proprio cuore, ma è necessario confessare umilmente e fiduciosamente i propri peccati al ministro della Chiesa che è il sacerdote. Uno può dire: io mi confesso soltanto con Dio. Sì, tu puoi dire a Dio “perdonami”, e dire i tuoi peccati, ma i nostri peccati sono anche contro i fratelli, contro la Chiesa. Per questo è necessario chiedere perdono alla Chiesa, ai fratelli, nella persona del sacerdote. “Ma padre, io mi vergogno…”. Anche la vergogna è buona, è salute avere un po’ di vergogna, perché vergognarsi è salutare. Quando una persona non ha vergogna, nel mio Paese diciamo che è un “senza vergogna”: un “sin verguenza”. Ma anche la vergogna fa bene, perché ci fa più umili, e il sacerdote riceve con amore e con tenerezza questa confessione e in nome di Dio perdona.
- Anche dal punto di vista umano, per sfogarsi, è buono parlare con il fratello e dire al sacerdote queste cose, che sono tanto pesanti nel mio cuore. E uno sente che si sfoga davanti a Dio, con la Chiesa, con il fratello. Non avere paura della Confessione! Uno, quando è in coda per confessarsi, sente tutte queste cose, anche la vergogna, ma poi quando finisce la Confessione esce libero, grande, bello, perdonato, bianco, felice. E’ questo il bello della Confessione! Io vorrei domandarvi – ma non ditelo a voce alta, ognuno si risponda nel suo cuore -: quando è stata l’ultima volta che ti sei confessato, che ti sei confessata? Ognuno ci pensi… Sono due giorni, due settimane, due anni, vent’anni, quarant’anni? Ognuno faccia il conto, ma ognuno si dica: quando è stata l’ultima volta che io mi sono confessato? E se è passato tanto tempo, non perdere un giorno di più, vai, che il sacerdote sarà buono. E’ Gesù lì, e Gesù è più buono dei preti, Gesù ti riceve, ti riceve con tanto amore. Sii coraggioso e vai alla Confessione!”
Buona confessione ragazzi! E grazie! Perché anche noi adulti siamo così sollecitati con voi a domandarci: “Ma io della confessione che cosa ne ho fatto”?