Riflessione

Che settimana!

Le parole di don Claudio per questa domenica delle Palme le cui celebrazioni ci introducono alla Settimana Autentica, la settimana più promettente dell'anno liturgico in quanto racchiude l'Autenticità della nostra fede.

Dalla domenica delle palme alla Passione di Gesù. Che cosa successe quel giorno a Gerusalemme? Mentre il Signore, cavalcando un umile asinello, vi faceva ingresso, “la gran folla venuta

che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re di Israele

Gesù si è fatto vedere come Salvatore ma in un modo sorprendente, al punto di non essere più accettato come tale, e rifiutato, e condannato alla morte più umiliante, quella riservata ai delinquenti più efferati.

Che cosa era successo? Come è stato possibile che, dall’acclamazione, si fosse passati alla crocifissione?

Per la delusione. Quel profeta galileo, che tanti segni e prodigi aveva compiuto, non era quello che si aspettavano! La loro attesa e la loro delusione è la stessa di oggi… Come quel giorno di duemila anni fa anche noi siamo ostaggio della paura, e un senso di sfinimento che sembra proprio di non farcela più.

La pandemia che non finisce mai, il lavoro che non va bene, la famiglia che si disgrega e ora la guerra… e aspettiamo il Messia che ponga fine a questa situazione.

Ma qui sembra non cambiare nulla, l’attesa si è trasformata in sfiducia e cinismo, perché a forza di pregare e aspettare il tempo passa…

E così, a poco a poco, ci ritroviamo ad aspettare non il Servo che ti lava i piedi e prende su di sé i tuoi peccati, ma uno che ci risolva i problemi della vita….

Con questi sentimenti ci stiamo preparando alla Settimana Santa in parrocchia? Agiteremo le palme, ci commuoveremo al racconto della Passione di un Gesù ma vivremo con l’idea che comunque Gesù non cambierà la nostra situazione?

Vivremo questi giorni con scetticismo?

La chiesa ci chiama a viverli invece con fede! Perché egli è vivo!

È vivo il Gesù che, come Pilato, abbiamo condannato infischiandocene della Verità, perché sappiamo noi cosa dobbiamo fare.

È vivo Gesù che abbiamo schernito e flagellato con le calunnie o le chiacchiere su tutto, coronato con le spine delle nostre ipocrisie, umiliato dando agli altri quello che già non ti serviva più.

È vivo Gesù che abbiamo crocifisso con i nostri peccati, uno dopo l’altro, un milione, un miliardo di spine sul suo capo.  

È vivo Gesù che ha assunto l’ingiustizia per fare giustizia di ogni peccato, che ha amato senza condizioni, rovesciando ogni criterio, ogni giudizio.

È vivo Gesù che regna sulla Croce gloriosa e non nei palazzi del potere…

Coraggio allora, riconosciamo d’essere peccatori veri, ma apriamo gli occhi e accettiamo di essere scelti e chiamati dal mondo: per testimoniare con la nostra vita, la vita di Cristo risorto in noi, l’amore più forte della morte, la misericordia che dissolve il male che è alle porte di casa. Domenica delle Palme significa proprio questo, Domenica del martirio che salva il mondo; Domenica di Cristo e dei cristiani, la tua e la mia Domenica, che apre le porte del Mistero Pasquale