giovedì 28 Marzo 2024

Festa della S. Famiglia: Gesù, Maria e Giuseppe. Festa delle nostre famiglie

Il messaggio di don Claudio per la festa della Famiglia

È occasione per tutti di riflessione, di approfondimento, di stimolo per guardare alla famiglia con speranza, per poterci scommettere ancora, nonostante qualcuno, vedendovi solo difficoltà e problemi, dica con rassegnazione: «ormai…»

Qualche nonno/a continua a lamentarsi dell’irrequietezza dei nipotini, dei ritmi frenetici che loro vivono e con nostalgia afferma: «Ai miei tempi era tutta un’altra cosa…». Qualche genitore ci dice che essere padre o madre è un «mestiere» difficile oggi, non basta una vita per imparare questa difficile «arte»…

I giovani sono tentati di vivere senza stabilità e non vedono nel matrimonio una convenienza per la loro vita ma spesso solo una vecchia e superata consuetudine del passato.

Quindi che fare?

Di tutto ciò siamo consapevoli, ma siamo anche convinti che cimentarsi insieme (famiglia, parrocchia, oratorio) nell’educazione e nella crescita nella fede delle nuove generazioni, sia una tra le cose più belle che possano accadere nella vita. La chiesa oggi ci invita a questo!

Vogliamo rinnovare questa certezza!

Siamo certi che la famiglia è il luogo in cui la persona può maturare nei suoi diversi aspetti, ed è nello spirito di famiglia che si può crescere nella capacità di relazione, nell’apertura agli altri, nella fiducia, nell’accoglienza piena del grande dono di Dio che è la vita umana.

Siamo certi – ci dice papa Francesco – che la famiglia rimanda al disegno divino della creazione dell’uomo e della donna, cioè al ‘principio’, secondo la parola di Gesù: ‘Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto’ (Mt 19,4-6).

Siamo certi che in tutte le difficoltà e fatiche Dio esiste e accompagna la famiglia. Si domanda infatti Bergoglio: “com’è possibile che avvenga un’unione così coinvolgente tra l’uomo e la donna, un’unione fedele e per sempre e dalla quale nasce una nuova famiglia? Se non grazie a Dio? Lasciamo prendere dallo stupore dinanzi alla realtà del matrimonio”.

Concludo con una testimonianza di don Tarcisio, figlio sacerdote dei coniugi Beltrame Quattrocchi, dichiarati beati nel 2001: «I nostri genitori parlavano…vivendo! Guardandoli, noi figli abbiamo imparato a vivere, perché abbiamo scoperto cos’è che dà senso e bellezza alla vita. La mamma spesso ci diceva: Per avere una famiglia felice non contano le cose che si possiedono, ma contano le persone che formano la famiglia».

Buon cammino a tutti allora!