venerdì 29 Marzo 2024
PROSSIME CELEBRAZIONI
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La morte della parrocchia

Standtogether: dare voce ai cristiani perseguitati

Mi domando: che cosa rende viva una parrocchia? Le iniziative se trovano il giusto consenso? La bellezza degli ambienti? La sola bravura dei sacerdoti che devono attirare? Il grado di soddisfazione per il prodotto che offre come se fosse una ditta?

Vi propongo una storiella di Bruno Ferrero che ci aiuta a riflettere.

Sui muri e sul giornale della città comparve uno strano annuncio funebre: «Con profondo dolore annunciamo la morte della parrocchia di Santa Eufrosia. I funerali avranno luogo domenica alle ore 11».
La domenica, naturalmente, la chiesa di Santa Eufrosia era affollata come non mai. Non c’era più un solo posto libero, neanche in piedi.
Davanti all’altare c’era il catafalco con una bara di legno scuro.
Il parroco pronunciò un semplice discorso: «Non credo che la nostra parrocchia possa rianimarsi e risorgere, ma dal momento che siamo quasi tutti qui voglio fare un estremo tentativo. Vorrei che passaste tutti quanti davanti alla bara, a dare un’ultima occhiata alla defunta. Sfilerete in fila indiana, uno alla volta e dopo aver guardato il cadavere uscirete dalla porta della sacrestia. Dopo, chi vorrà potrà rientrare dal portone per la Messa».
Il parroco aprì la cassa. Tutti si chiedevano: «Chi ci sarà mai dentro? Chi è veramente il morto?».
Cominciarono a sfilare lentamente. Ognuno si affacciava alla bara e guardava dentro, poi usciva dalla chiesa.  Uscivano silenziosi, un po’ confusi.

Perché tutti coloro che volevano vedere il cadavere della parrocchia di Santa Eufrosia e guardavano nella bara, vedevano, in uno specchio appoggiato sul fondo della cassa, il proprio volto.

Ecco! Dipende proprio da noi se vive o muore una parrocchia

«Anche voi, come pietre vive, formate il tempio dello Spirito Santo, siete sacerdoti consacrati a Dio e offrite sacrifici spirituali che Dio accoglie volentieri, per mezzo di Gesù Cristo» (1 Pietro 2,5).

Se non sentiamo il desiderio vivo di venire in chiesa perché convocati dal Signore, le nostre parrocchie moriranno. Se non torniamo a lodare l’Unico, per il quale tutte le nostre iniziative trovano il senso, il nostro fare sarà sterile…

Se non è Cristo il motivo del nostro agire, le nostre parrocchie moriranno perché abitate da gente che vuole un piccolo palcoscenico – luogo di potere – e non gente che è in parrocchia a vivere umilmente un servizio per la comunità e il Signore
Se c’è polvere nelle sale della tua parrocchia, c’è polvere sulla tua anima.

Che la prossima Quaresima, con le sue molteplici proposte, ci aiuti in un cambiamento e in una vera conversione!

don Claudio Robbiati

don Claudio Robbiati