Fatima: messaggio per l’oggi

Il messaggio di don Claudio per la VI domenica di Pasqua riprende la memoria della B.V. Maria di Fatima.

13 maggio 1917 – 13 maggio 2023

Per molti il messaggio di Fatima oggi è difficile da capire perché usa parole che non sono più di moda nel nostro mondo individualista, come intercessione o riparazione. Ma per non perdere una possibilità di vivere meglio la nostra fede (come sono le manifestazioni mariane) occorre riattualizzare la sua spiritualità. E per farlo bisogna guardare ai tre pastorelli che Maria sceglie perché ognuno vivrà alla sua maniera il messaggio della Madonna, a partire dalle apparizioni stesse in cui Lucia vede, sente e parla con Maria; Giacinta la vede e ascolta ma non parla; Francesco vede e basta.

Dopo le apparizioni i pastorelli non saranno più gli stessi, in loro arderà un fuoco d’Amore che non li lascerà mai. E ognuno vivrà il messaggio come lo può contenere la loro vita, ognuno in modo diverso, perché Maria usa il metodo di Dio che entra nella vita di ciascuno rispettando l’unicità.

Francesco avrà il chiodo fisso di portare consolazione a Gesù per il male che gli infliggiamo: il ministero della riparazione. Da quel momento la sua preghiera sarà per consolare Gesù, non più per chiedere qualcosa per sé, e passerà ore davanti al tabernacolo per non lasciarlo solo. Un bambino di 11 anni che non vive più per sé ma per il rapporto con Gesù “nascosto” (come dicono i tre pastorelli) nell’Eucarestia. Cosa dice Francesco a noi? Ci chiede di mettere il Signore, non noi, al primo posto, realmente, nella vita e soprattutto con l’Adorazione, dove stiamo apparentemente senza far nulla, solo perché lo amiamo…

In Giacinta nascerà un amore ardente per la conversione dei peccatori perché Maria stessa chiede preghiere per loro dopo aver mostrato ai tre pastorelli l’inferno; e questa bambina di 7 anni inizia a pregare e offrire sacrifici per gli altri fino ad offrire la propria vita, perché capisce la differenza tra bene e male, ed ha la certezza di portare il bene a chi sceglie il male: il ministero dell’intercessione. Che si basa sul fatto di essere tutte membra dello stesso corpo nel Battesimo, per cui il bene o il male di uno interessa tutti (difficile da capire in questo mondo individualista in cui anche il peccato è solo mio), è la Comunione dei Santi! Cosa chiede Giacinta a noi? Di pregare per gli altri, per i più peccatori. E i primi a convertirci dobbiamo essere noi.

Lucia, la vera protagonista delle apparizioni, ha attraversato un secolo di vita cercando di propagare la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Lucia ha il ministero dell’apostolato. Lei sa che gli anni che le sono stati concessi (a lei sola e non ai cugini) sono per raccontare la devozione. Lei è l’anima missionaria. A noi cosa chiede? Noi abbiamo il dovere di annunciare, anche quando incontriamo dei no, perché la conversione degli altri è questione di Dio e della libertà delle persone.

Lucia (anche se non ancora canonizzata) Francesco e Giacinta hanno incarnato un ideale di santità non solo perché hanno visto la Madonna, ma perché hanno detto il loro sì. Come Maria.

Messaggio attualissimo dunque e per nulla superato! Come ebbe a dire Papa Benedetto XVI “si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa!”

Allora attingiamo forza dal messaggio di Fatima!

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don Claudio Robbiati

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