15 ottobre

Il Duomo, la Cresima, la nostra vita…

La parola di don Claudio nel giorno della dedicazione del duomo di Milano ci invita a riflettere attraverso una storiella sulla fede che può aiutarci a vedere con occhi nuovi le cose.

Durante il Medioevo un pellegrino aveva fatto voto di raggiungere il famoso santuario di Santiago di Compostela, come molti facevano in quei tempi. Dopo parecchi giorni di cammino, stava attraversando i Pirenei e si trovava a passare per una stradina che si inerpicava per il fianco desolato di una collina brulla e bruciata dal sole. Sul sentiero spalancavano la bocca grigia tante cave di pietra. Qua e là degli uomini, seduti per terra, scalpellavano grossi frammenti di roccia per ricavare degli squadrati blocchi di pietra da costruzione.

Il pellegrino si avvicinò al primo degli uomini. Lo guardò con compassione. Polvere e sudore lo rendevano irriconoscibile, negli occhi feriti dalla polvere di pietra si leggeva una fatica terribile. Il suo braccio sembrava una cosa unica con il pesante martello che continuava a sollevare ed abbattere ritmicamente. «Che cosa fai?», chiese il pellegrino. «Non lo vedi?» rispose l’uomo, sgarbato, senza neanche sollevare il capo. «Mi sto ammazzando di fatica». Il pellegrino non disse nulla e riprese il cammino.

S’imbatté presto in un secondo spaccapietre. Era altrettanto stanco, ferito, impolverato. «Che cosa fai?», chiese anche a lui, il pellegrino. «Non lo vedi? Lavoro da mattino a sera per mantenere mia moglie e i miei bambini», rispose l’uomo. In silenzio, il pellegrino riprese a camminare. Giunse quasi in cima alla collina.

Là c’era un terzo spaccapietre. Era mortalmente affaticato, come gli altri. Aveva anche lui una crosta di polvere e sudore sul volto, ma gli occhi feriti dalle schegge di pietra avevano una strana serenità. «Che cosa fai?», chiese il pellegrino. «Non lo vedi?», rispose l’uomo, sorridendo con fierezza. «Sto costruendo una cattedrale». E con il braccio indicò la valle dove si stava innalzando una grande costruzione, ricca di colonne, di archi e di ardite guglie di pietra grigia, puntate verso il cielo.

Ecco il miracolo della fede!

È l’augurio che ci facciamo oggi, festa del nostro Duomo, che è stato costruito così! Con la fede del terzo spaccapietre! La fede che ci fa vedere le cose con occhi nuovi!

È l’augurio che facciamo anche ai nostri ragazzi che oggi ricevono la Cresima. Occhi nuovi!

È l’augurio che in realtà dovremmo farci ogni giorno, occhi nuovi perché possiamo vedere nelle cose di tutti i giorni, nella vita, la presenza del Signore!

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don Claudio Robbiati

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