Fratelli, eccoci di nuovo in Avvento. Le letture della S.Messa ci ricordano che Gesù, il Messia tanto atteso nell’antico Israele, è già venuto! E che il tempo che stiamo vivendo è un dono che Dio ci concede perché facciamo le scelte giuste, mentre attendiamo il ritorno del Signore, nell’ultimo incontro, alla fine dei tempi. Sarà quello il momento nel quale Dio rivelerà la sua definitiva vittoria sui nostri nemici più temuti: il male e la morte. L’evangelista Matteo e l’apostolo Paolo fanno oggi da svegliarino: “Vegliate! Tenetevi pronti!” Gesù ci chiede oggi di penetrare con intelligenza il significato e il valore della nostra attesa di Cristo; ci chiede di svegliarci dal nostro torpore spirituale, per non farci trovare impreparati al suo ritorno. Gesù ci avverte: “Se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo”. Dunque lo “stare svegli” è l’atteggiamento che deve caratterizzare ogni Avvento.
Il Signore continua a visitarci; non possiamo trasformare il Natale nella solita abbuffata! “Non ha senso fare festa senza il Festeggiato” – ci ripeteva il Card. Biffi. E’ Gesù la nostra festa, la nostra pace, la nostra speranza.
L’avvicinarsi del Natale, rischia ogni anno di travolgerci: televisione, giornali, vetrine, luminarie, la febbre dei regali: tutto diviene tentativo di manipolarci e di condizionarci; alla fine, ci troviamo più poveri, in tutti i sensi, tristi e insoddisfatti. Perché? Perchè abbiamo cercato nelle cose ciò che invece avremmo dovuto cercare dentro di noi. Sta proprio qui il nostro guaio: passiamo tutta la vita a cercare quello che abbiamo già – come aveva sperimentato S. Agostino.
L’Avvento, ogni anno, vuole scuoterci dal nostro torpore, per riproporci le domande di fondo: chi sono – cosa sto cercando – dove sto andando – sto percorrendo la strada giusta? A ragione, S. Paolo insiste perché ci svegliamo: “E’ ormai tempo di svegliarvi dal sonno”! Devo cioè svegliarmi per riprendermi la vita. E’ necessario vigilare – insiste invece Gesù – per essere pronti ad accoglierlo ad ogni suo passaggio; perché Lui – Gesù – viene sempre! Viene anche quest’oggi, in questa Celebrazione eucaristica. E se dormo, o se sono distratto, continuo a perdere queste opportunità.
“Essere sveglio” significa, in concreto, sapermi fermare, qualche volta nella giornata; mettere a tacere le cose; dominare l’affanno delle tante cose da fare, per tornare ad essere protagonista della mia storia, e rimettere la mia vita nelle mani di Dio. Gesù ci avverte che il giorno del Signore arriva all’improvviso; ma ci ricorda anche che Lui è già venuto, e che è – e sarà – sempre presente. Con questa certezza entriamo in Avvento. Forza!