10 dicembre

Fatto il presepe? 

Il pensiero di don Claudio per la V domenica di Avvento richiama il valore del presepe nelle nostre case.

Papa Francesco ha di nuovo invitato a fare il presepe perché è un “segno di speranza, specialmente in questo tempo difficile”.

Ha invitato a costruirlo oltrepassando il segno scoprendone “il significato”. E, il significato, lo aveva illustrato diffusamente nella Lettera Apostolica “Admirabile signum” quando scriveva che bisogna sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe. Come pure la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze…Mi auguro che questa pratica non venga mai meno!

Le origini del presepe

Il motivo fondante il presepe è l’evento storico della nascita di Gesù a Betlemme: “Gesù viene deposto in una mangiatoia, che in latino si dice praesepium, da cui presepe”.

San Francesco nel novembre 1223 ( e quest’anno sono 800 anni da allora!!!) fece tappa a Greccio, e quel particolare paesaggio gli ricordò ciò che poco tempo prima aveva ammirato a Betlemme, come pure i mosaici con la rappresentazione della nascita di Gesù presenti nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Quindi, Francesco, quindici giorni prima di Natale chiamò un uomo del posto, di nome Giovanni, e lo pregò di aiutarlo nell’attuare un desiderio: ‘Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello’ ”. Giovanni esaudì il desiderio del Santo che il 25 dicembre arrivando sul luogo “trovò la greppia con il fieno, il bue e l’asinello. La gente accorsa manifestò una gioia indicibile, mai assaporata prima, davanti alla scena del Natale. Poi il sacerdote, sulla mangiatoia, celebrò solennemente l’Eucaristia, mostrando il legame tra l’Incarnazione del Figlio di Dio e l’Eucaristia. In quella circostanza, a Greccio, non c’erano statuine: il presepe fu realizzato e vissuto da quanti erano presenti”. 

E così nacque la nostra tradizione. Allora comporre il presepe nelle nostre case ci aiuta a rivivere la storia che si è vissuta a Betlemme, una storia, un fatto davvero accaduto. Cha ha cambiato il corso della storia. Per questo ne facciamo viva memoria!

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