Messaggi natalizi di ogni tipo! Ovunque! In tutte le lingue! Frivoli e accattivanti. C’è pure chi si inventa nuovi simboli per cercare di trovare un senso al natale perché non si sa bene cosa bisogna festeggiare davvero…
Abbiamo esiliato la ragione della profonda allegria che inonda la celebrazione del Natale.
Perché bisogna essere allegri? Perché dovremmo intenerirci fino alle lacrime? Qual è il motivo di festeggiare? La risposta è scandalosa.
Celebriamo il fatto che Dio si sia fatto uno di noi, che Dio abbia voluto non solo sembrare, ma essere davvero un bambino fragile e bisognoso. Celebriamo il fatto che c’è stato un momento nella nostra storia in cui vedere un bambino era davvero vedere Dio. E questa è una follia che non dovrebbe mai smettere di stupirci!
Cos’ha portato Gesù? Un bel messaggio? Qual è la novità assoluta del Natale? Che Dio in persona è venuto ad abitare tra noi. Che, come ha detto Benedetto XVI, Dio non è più nell’aldilà, non è più solo l’Alterità assoluta e inaccessibile, ma è anche molto vicino, si è reso identico a noi, ci tocca e lo tocchiamo, possiamo accoglierlo e ci accoglie.
In questi giorni in cui tutti ci facciamo dei regali, dimentichiamo la follia del dono che ci ha fatto e che ci fa Dio: donare se stesso. Dio si è messo nelle nostre mani! Il bambino di Betlemme è questo! Dio con noi!
E perché è sceso dal cielo? Perché ci ama. Chiunque ami vuole stare vicino alla persona amata. Se potesse non se ne allontanerebbe neanche per un momento. Viaggia, se è necessario, per stare con lei. Vuole vivere nella sua stessa casa, il più vicino possibile. Dio è così.
Chi crede in Gesù crede in quello che ha detto di sé. O era pazzo o era Dio. Tutto indica la seconda opzione, ma costa anche a noi cristiani, che spesso lo sminuiamo.
Lo stesso Dio che si è messo a Betlemme tra le braccia di Maria e Giuseppe anche oggi, ogni domenica, si pone nelle nostre mani nell’Eucaristia.
Ogni Messa non è semplicemente un promemoria di ciò che è accaduto più di duemila anni fa, ma una nuova Pasqua, un nuovo Natale, in cui lo stesso che è venuto a Betlemme si dona oggi nella Parola e nell’Eucaristia.
Ma quanti se ne rendono conto? Quanti sono così distratti dalle feste familiari da non ricordarsi della propria anima in questi giorni? Per questo vorrei invitarvi, amici miei, ad aprire le vostre finestre e i vostri occhi, a scoprire la meraviglia del fatto che Dio ci ama tanto da diventare uno di noi. Vivete questi giorni di meraviglia nella meraviglia. Ponetevi le grandi domande che bisogna porsi in questi giorni e scoprite che ogni risposta stupisce più della precedente”.
E poi l’ultima domanda, forse la più dolorosa: e quali saranno i risultati della sua venuta? Quelli che vogliamo. Se non sappiamo vederlo ci passerà accanto. Se lo accogliamo crescerà dentro di noi.
E’ questa la domanda decisiva della vita: vuoi che Gesù nasca ogni giorno nella tua vita si o no?
Solo allora sarà Natale ogni giorno! Ci auguriamo questo! Santo Natale!
Il vostro parroco Don Claudio