lunedì 16 Settembre 2024
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Consiglio Pastorale di Comunità: modalità di rinnovo e criteri adottati

Le modalità di rinnovo del consiglio pastorale e i criteri utilizzati per la scelta dei prossimi candidati. Il parroco don Claudio: "una scelta non improvvisata ma pensata per crescere come Chiesa"

Nelle Comunità pastorali e parrocchie della nostra diocesi in questa domenica vengono rinnovati i Consigli pastorali.

In molti casi ciò avverrà per elezioni, in altri secondo altre modalità. Questa seconda situazione, ossia l’impossibilità di avere un numero sufficiente di candidati per compiere un’elezione, riguarda la nostra Comunità pastorale. Anche l’ultima volta in cui fu costituito il Consiglio pastorale con don Walter Zatta, venne deciso di accogliere tutti coloro che si offrirono d’essere consiglieri. Nessuna elezione, dunque, nemmeno cinque anni fa, ma la sola ratifica della disponibilità di coloro che vollero far parte del Consiglio pastorale, a cui si aggiunsero altri e altre scelti dal parroco don Walter.

Quest’anno – dopo averne discusso in Diaconia e in due incontri del Consiglio pastorale scaduto – si è adottato il criterio che il parroco don Claudio e il vicario don William scelgano coloro che faranno parte del Consiglio pastorale.

  • Chi viene scelto, lo è per aver mostrato un’effettiva presenza, in questi anni, all’interno delle nostre parrocchie, insieme ad uno stile che ha cercato d’essere il più possibile cristiano, cioè disponibile ad aiutare le nostre parrocchie e la nostra Comunità pastorale ad essere Chiesa sul nostro territorio;
  • E’ stata apprezzata la sensibilità ad andare al di là della propria parrocchia in  cui risiedono, per creare legami con le altre parrocchie, segno che per loro la Comunità pastorale non è solo un nome ma può diventare realtà, passo dopo passo.
  • Inoltre, don Claudio e don William rivolgeranno la proposta di diventare consigliere a chi è realmente in grado di interagire con gli altri, così che negli incontri ci si sia un vero e proprio confronto.
  • Si è ritenuto saggio diminuire il numero dei consiglieri per favorire il reciproco ascolto e un modo più agile di rapportarsi.
  • Ulteriore, ma non meno importante attenzione nella scelta, è quella di individuare uomini e donne a cui stia a cuore coltivare un legame personale con Gesù; cristiani e cristiane, cioè, che siano disponibili a formarsi spiritualmente, a lasciare spazio all’azione dello Spirito Santo, sia nel modo di vivere i sacramenti (a partire dalla celebrazione della messa), sia nella preghiera personale.

È la prima volta che da noi si forma un Consiglio pastorale secondo le modalità qui brevemente esposte. Come si vede, non si tratta di una scelta improvvisata ma pensata perché possiamo tutti crescere come Chiesa. Se quest’intenzione avrà riscontro nella realtà, lo verificheremo in questi prossimi anni di mandato, al termine dei quali valuteremo la bontà o meno della via percorsa, pronti a rivederla, se fosse il caso, o a confermarla per i suoi buoni frutti.

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