lunedì 16 Settembre 2024
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18 agosto

Santi e patroni: leggeri come una piuma

Il messaggio di don Claudio per questa XIII domenica dopo Pentecoste.

Razzi e piume: come il settore ciclo tenta di uscire dalla crisi | MTB MagIn questi giorni pensavo ad una pagina del vangelo di Luca quando Gesù dice:  «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni». Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa n otte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio».

Siamo troppo pesanti. Le cose terrene non le porteremo di Là. La vita in Cristo ci riporta all’essenziale. Ci rende leggeri.

Una storiella ci aiuta a riflettere ulteriormente.

L’Angelo della Morte bussò un giorno alla casa di un uomo.
«Accomodati pure» disse l’uomo. «Ti aspettavo.»

«Non sono venuto per fare due chiacchiere» disse l’Angelo, «ma per prenderti la vita.»
«E che altro potresti prendermi?»

«Non so. Ma tutti, quando giungo io, vorrebbero che io prendessi qualsiasi cosa, ma non la vita. Sapessi quali offerte mi fanno!»
«Non io. Non ho nulla da darti. Le gioie che mi sono state donate le ho godute. Mi sono divertito, ma senza fare del divertimento lo scopo della mia vita. Gli affanni, li ho affidati al Signore.
I problemi, i dubbi, le inquietudini li ho affidati alla Provvidenza.
Ho utilizzato i beni terreni solo per quanto mi erano necessari, rinunciando al superfluo.
Il sorriso, l’ho regalato a quanti me lo chiedevano. Il mio cuore a quanti ho amato e mi hanno amato. La mia anima l’ho affidata a Dio.
Prenditi dunque la mia vita, perché non ho altro da offrirti.»
L’Angelo della Morte sollevò l’uomo fra le sue braccia e lo trovò leggero come una piuma. All’uomo la stretta dell’Angelo parve tenerissima. E il Signore spalancò le porte del Paradiso perché stava per entrarvi un santo.

I nostri santi e patroni, festeggiati e che festeggeremo, con la loro esistenza ci testimoniano proprio questo: che una vita ricca della presenza del Signore ci libera da tutte le pesantezze superflue.

Anche per questo li preghiamo. E facciamo festa.

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