Vi propongo la riflessione di papa Francesco circa il volersi bene nella comunità cristiana. Vale per tutte le nostre parrocchie!
In una comunità cristiana, la divisione è uno dei peccati più gravi, perché la rende segno non dell’o
pera di Dio, ma di quella del diavolo, il quale è per definizione colui che separa, che rovina i rapporti, che insinua pregiudizi.
La divisione è peccato gravissimo perché opera del diavolo.
L’unità possa diventare sempre di più la nota distintiva delle nostre comunità cristiane e la risposta più bella a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi. L’esperienza ci dice che sono tanti i peccati contro l’unità. E non pensiamo solo alle grandi eresie, agli scismi, pensiamo a mancanze molto comuni nelle nostre comunità, a peccati “parrocchiali”.
A volte, infatti, le nostre parrocchie, chiamate ad essere luoghi di condivisione e di comunione, sono tristemente segnate da invidie, gelosie, antipatie… Questo è umano, sì, ma non è cristiano!.
Questo succede quando puntiamo ai primi posti; quando mettiamo al centro noi stessi, con le nostre ambizioni personali e i nostri modi di vedere le cose, e giudichiamo gli altri; quando guardiamo ai difetti dei fratelli, invece che alle loro doti; quando diamo più peso a quello che ci divide, invece che a quello che ci accomuna.
Di fronte a tutto questo, dobbiamo fare seriamente un esame di coscienza. Dio vuole che cresciamo nella capacità di accoglierci, di perdonarci e di volerci bene, per assomigliare sempre di più a Lui che è comunione e amore. In questo sta la santità della Chiesa: nel riconoscersi ad immagine di Dio, ricolmata della sua misericordia e della sua grazia.
Francesco ricorda un fatto accaduto nella sua diocesi: «Ho sentito un commento interessante e bello: si parlava di un’anziana che tutta la vita ha lavorato in parrocchia. Una persona che la conosceva bene, ha detto di lei: questa donna mai ha sparlato, mai ha chiacchierato, era sempre un sorriso. Una donna così può essere canonizzata domani perché è un bell’esempio».
Se guardiamo alla storia della Chiesa, quante divisioni fra i cristiani! Anche adesso siamo divisi, anche nella storia i cristiani hanno fatto la guerra tra loro per divisioni teologiche, ma questo non è cristiano, siamo cristiani e siamo divisi. Dobbiamo pregare per l’unità dei cristiani, procedere nel cammino per l’unità per la quale Gesù ha pregato.
Chiediamo sinceramente perdono per tutte le volte in cui siamo stati occasione di divisione o di incomprensione all’interno delle nostre comunità, ben sapendo che non si giunge alla comunione se non attraverso una continua conversione». Convertirsi significa chiedere «la grazia di non sparlare, di non criticare, di non chiacchierare, di volere bene».
Anche questo significa vivere le nostre feste patronali. Occasione per volersi più bene!