Riferendoci all’immagine della pianta possiamo dire che lo Spirito Santo è come la luce del sole; è come l’acqua di cui la pianta ha bisogno. Abbiamo bisogno per crescere dello Spirito Santo!
Lo Spirito Santo, a sua volta, ha bisogno di collaboratori; ha bisogno che noi collaboriamo. Dobbiamo aprire le finestre perché entri la luce; dobbiamo innaffiare la pianta perché cresca. Chi apre la finestra, chi innaffia la pianta non è la luce o l’acqua ma collabora con l’azione dello Spirito Santo che è luce e acqua per la nostra vita.
Tutti possono essere collaboratori dello Spirito Santo, anche chi non se ne intende molto apparentemente. Chiunque vuol bene a questi ragazzi e insegna loro la via del bene, è collaboratore dello Spirito Santo. Certo, il canale principale dello Spirito Santo è la Chiesa nella quale ascoltiamo la Parola di Dio, celebriamo i Sacramenti, cerchiamo di vivere un certo stile fraterno.
Se ascolteremo lo Spirito Santo, se apriremo la porta a lui, che cosa egli ci dirà?
I 3 suggerimenti dello Spirito
- Punta in alto. Come la pianta devi voler crescere. Per usare un’altra immagine, vola in alto! Quando ero un bambino ho letto il racconto del gabbiano Jonathan. Questo gabbiano viveva nello stormo “buon appetito”. In questo stormo si pensava solo a mangiare, cercando il cibo fra i rifiuti; non si era più capaci di volare. Il gabbiano Jonathan sentiva nelle sue ali e nel suo cuore il desiderio di volare e voleva assecondare questo desiderio. Per questo fu emarginato; per fortuna, trovò un maestro che gli insegnò a volare e divenne anche lui un maestro per altri gabbiani. Bisogna dunque assecondare i desideri profondi del cuore. Ci sono desideri che riguardano l’utile e il dilettevole. C’è il desiderio di una vita in cui si stia bene e per questo sono importanti la scienza e la tecnica ed è importante che voi ragazzi studiate per diventare medici, elettricisti o qualunque altra cosa. C’è anche il desiderio del dilettevole, del sano divertimento. È giusto fare sport, imparare a suonare uno strumento se si possiede questo talento. Oltre all’utile al dilettevole però ci sono desideri più profondi e grandi, ci sono i desideri spirituali. C’è il bisogno di sapere chi o che cosa dà dignità alla nostra vita. C’è il desiderio di una Vita che sia per sempre, di un Amore che sia per sempre. Bisogna ascoltare questi desideri e assecondarli. Bisogna puntare in alto, volare alto!
- Lo Spirito Santo, se lo ascolteremo, ci dirà anche che è importante che la pianta che siamo noi abbia radici profonde; che la casa che siamo noi abbia buone fondamenta. Il fondamento solido, la roccia che non crolla mai è il Signore Gesù, è la sua Parola. È fondamentale dunque coltivare un’amicizia profonda con Gesù. È importante pregare! In un racconto si dice che un uomo comprò un grande bosco e disse ai suoi servi di ripulire il bosco da tutte le cose vecchie e inutili. Un servo vide una scaletta vecchia e senza alcuni pioli appoggiata ad un albero, la prese e la buttò via. Peccato che quella scaletta era utilizzata da un omino che ogni sera vi saliva per accendere nel cielo le stelle. A qualcuno la preghiera sembra una cosa da lasciare alle nonne; in realtà senza preghiera il cielo della vita diventa oscuro. L’amicizia con Gesù ci dà solide fondamenta e ci dona gioia anche nelle difficoltà. Sempre, infatti, Dio è con noi! Egli ci ama personalmente. Grazie a Gesù scopriamo di essere, come Lui, figli amati; siamo unici, preziosi! L’amore Di Dio assomiglia a quello dei genitori. Un genitore è come se dicesse a suo figlio: io non ti cambierei con nessun altro!
- Lo Spirito Santo se lo ascoltiamo ci dice un’altra cosa. Passiamo dall’immagine della pianta o della casa come se fosse la singola persona ad immaginare che la pianta e la casa siano la comunità (d’altra parte Gesù ci ha detto di essere la vite di cui noi siamo i tralci). Lo Spirito Santo ci suggerisce di appartenere alla comunità, di non vivere da individui isolati o autocentrati. Lo Spirito Santo ci mostra la bellezza di contribuire al bene comune. Siamo amati, siamo grati. Conseguentemente vogliamo donare ciò che abbiamo ricevuto gratuitamente; desideriamo metterci a servizio. I ragazzi spirituali dopo aver detto “grazie”, dicono “eccomi”! È bello sentirsi parte di un disegno più ampio. Nella grande cattedrale della Chiesa e del mondo non importa se io sono un diamante o un sasso che sostiene il pavimento. In ogni caso, c’è un posto che è proprio il mio. In questo senso, con la Cresima finisce, cari ragazzi, la vostra infanzia. Non chiedetevi più dunque, anzitutto, cosa gli altri possono fare per voi ma, poiché state diventando grandi, iniziate a chiedervi cosa voi potete fare per rendere bella la vostra famiglia, la vostra classe, il vostro gruppo di amici, la parrocchia, il quartiere. Tocca a te! Tu puoi!
Ecco che cosa lo spirito ci suggerirà, se lo ascolteremo! Vi auguro di ascoltarlo e di diventare ragazzi e ragazze, uomini e donne spirituali, cioè felici, grati e disponibili!