Come stare davanti alla provocazione della giornata per la vita? Si potrebbe fare retorica oppure parlare del valore della vita come dono, da salvaguardare dall’inizio alla fine, anche se ferita o sofferente… ma la cronaca quotidiana ci parla di tutt’altro: vita disprezzata ancora prima di iniziare, bambini uccisi dalla propria madre, persone sofferenti che non riescono più a stare al mondo, la vita vissuta solo come un peso insopportabile, vite umane usate come oggetto di scambio, altre rifiutate perché non perfette come si vorrebbero…
Non aggiungiamo altre parole ma guardiamo a chi ci parla di un amore più grande di sé stessi, capace di abbracciare la sofferenza ed il sacrificio per il bene dell’altro. Perché persone così ci sono, e anche la cronaca degli ultimi mesi ce ne ha segnalate alcune, a Vicenza e a Como per esempio. Sono mamme che di fronte alla vita che portavano in grembo hanno deciso di mettere in secondo piano il male che le ha colpite, rinunciando alle cure per far nascere il proprio figlio, che tutte definiscono un dono. Dove prendono questa forza?
La chiesa ci propone tre donne che grazie alla loro fede sono state capaci del sacrificio più grande, dare la propria vita per quella di un altro (non vi ricorda qualcun Altro?)
Santa Gianna Beretta Molla, Chiara Corbella Petrillo e Maria Cristina Mocellin di cui sono in corso le cause per la beatificazione. Cerchiamo libri, articoli, video che ne parlano perché la loro testimonianza vale molto di più di tante parole !
I Santi non sono supereroi, ma persone che hanno posto la loro speranza in Cristo, consapevoli che solo Lui può dare la forza per sacrificare la propria vita. La forza viene da Lui! Un aiuto dall’alto! Lo stesso aiuto che vogliamo chiedere per ciascuno di noi! Per poter sempre dire grazie del dono della vita!