Si avvicina la solennità di San Giuseppe che la chiesa celebra il 19 marzo. Vi propongo un articolo simpatico e profondo della giornalista cattolica Costanza Miriano.
Tra tutti i miliardi di uomini che sono passati e passeranno su questa terra, Dio ha scelto Giuseppe per fare da padre a suo figlio nella vita terrena, e già questo ci dovrebbe bastare per provare a immaginarne le qualità. L’altra cosa che mi fa impazzire di lui è il silenzio. Cioè, stava facendo il padre a Dio, poteva dire un sacco di cose. Io mi sarei vantata a mille, avrei messo i manifesti, avrei rilasciato dichiarazioni, pareri, pensieri, opinioni. Lui niente, manco una parola. Lui faceva e basta, nel silenzio. Ha accettato l’incomprensibile, si è fidato di Dio che gli ha, apparentemente, “tolto” l’unica cosa che desiderava, la sua bellissima sposa, per restituirgliela in un modo nuovo. Non secondo i suoi desideri, non per sé, ma per tutti noi. E’ l’uomo fecondo per eccellenza, è l’uomo che muore per dare la vita, è il vero sposo, è il vero padre a cui i nostri sposi e padri cercano di somigliare. Io lo amo!
E credo che in questo tempo orfano di paternità, in particolare, san Giuseppe sia un modello da riscoprire e riproporre ai nostri cuori. Al contrario di quello che dice il pensiero unico, infatti, che parla di necessità di ribaltare il patriarcato (ma chi l’ha mai visto oggi, il patriarcato? ma magari!), e di donne che devono “prendersi il potere”, quello che manca oggi sono proprio i padri, capaci di dire i no e i sì giusti, di stare al proprio posto, di rimanere nonostante la fatica, la noia, la pesantezza, e difficoltà. Di stare nella realtà ordinaria, come ha fatto anche Gesù, accanto a Giuseppe, per trenta anni.
La mia devozione a san Giuseppe è stata una scoperta di questi anni, la prima a parlarmi del Sacro Manto è stata la mia amica Raffaella, e da allora non l’ho più abbandonato.
Il Sacro Manto è una preghiera un po’ lunga e impegnativa, dura trenta giorni e a farla bene ci vuole più del tempo di un rosario, ma potentissima: il mio libretto ciancicato, sbavato e sporco di fondotinta – mi ci addormento sempre su, con la torcia dell’iPhone accesa sotto il cuscino per non disturbare il mio Giuseppe personale che mi dorme accanto – è ormai mio compagno inseparabile.
Lascio a voi la recita di questa preghiera, certo che San Giuseppe protegga tutti noi e in special modo tutti i papà di cui questa settimana ricorre la festa.