In questi giorni celebriamo la solennità dei santi Pietro e Paolo, colonne della nostra Chiesa. Due uomini molto diversi per storia, temperamento e formazione: Pietro, pescatore impulsivo dal cuore semplice; Paolo, ex persecutore diventato apostolo instancabile dei pagani. Umani, fragili, a volte persino in disaccordo (Galati 2,11), eppure profondamente uniti dalla fede in Cristo e dal desiderio di servire la Chiesa.
“Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (Mt 16,18): così Gesù affida a Pietro una responsabilità non di potere, ma di amore e di guida. E Paolo, che ha incontrato Cristo sulla via di Damasco, testimonia: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20). Entrambi, in modi diversi, hanno donato tutto sé stessi per il Vangelo.
Anche noi, nella nostra Comunità Pastorale Madonna di Lourdes, siamo diversi: per età, idee, ruoli. Eppure siamo chiamati, come Pietro e Paolo, a essere uniti nell’amore e nel servizio reciproco. Quando manca la stima, l’accoglienza, il volersi bene, quando il servizio diventa desiderio di potere e non dono d’amore, la parrocchia si spegne. E non stiamo più vivendo la Chiesa, ma un’illusione.
Gesù ci ha detto:
“Da questo sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35).
E ancora: “Chi vuole essere grande tra voi si farà vostro servitore” (Mc 10,43).
Lasciamoci allora interpellare da questa festa: sto costruendo comunione, o divisione? Vivo il mio compito in parrocchia come un servizio al Signore, o come una vetrina per me stesso? So apprezzare chi è diverso da me, o giudico e mormoro?
Chiediamo al Signore un cuore nuovo, capace di amore gratuito e sincero. Perché la nostra Comunità Pastorale Madonna di Lourdes sia sempre più viva, autentica, e testimone credibile del Vangelo. Come Pietro e Paolo: diversi, ma uniti nel cuore di Cristo. Che accada anche per tutti noi questo!!!