sabato 27 Aprile 2024
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Riflessione

Pentecoste: Ma chi è e cosa ci dice lo Spirito Santo?

Le parole di don Claudio ci accompagnano a vivere la Solennità di Pentecoste

Lo Spirito Santo fa tutto, ma non si vede. Si possono vedere i suoi effetti, ma occorre un cuore aperto. È umile, Amore nascosto, è Dio. Parla ogni giorno, sommessamente, in mezzo al nostro frastuono. Bisogna fare silenzio per ascoltarlo. Ma chi è e cosa ci dice lo Spirito?

Ci facciamo aiutare da Papa Francesco!

Senza lo Spirito Santo non siamo cristiani

È “lo sconosciuto della nostra fede” dice Papa Francesco : eppure, senza di Lui non siamo cristiani, non esiste la Chiesa né la sua missione. Senza di Lui viviamo una doppia vita: cristiani a parole, “mondani” nei fatti.

Lo Spirito ci fa vivere da risorti

Lo Spirito “non è una cosa astratta”, è una Persona che ci cambia la vita: com’è accaduto agli apostoli, ancora timorosi e chiusi nel Cenacolo, nonostante avessero visto Gesù risorto, e dopo Pentecoste “impazienti di raggiungere confini ignoti” per annunciare il Vangelo, senza più paura di dare la vita. “La loro storia ci dice che persino vedere il Risorto non basta, se non lo si accoglie nel cuore. Non serve sapere che il Risorto è vivo se non si vive da risorti. Ed è lo Spirito che fa vivere e rivivere Gesù in noi, che ci risuscita dentro” .

Diventiamo figli di Dio e fratelli tra di noi grazie allo Spirito

La nuova vita, quella vera di risorti, è “riallacciare la nostra relazione col Padre, rovinata dal peccato”. Questa è la missione di Gesù: “toglierci dalla condizione di orfani e restituirci a quella di figli” amati da Dio. “La paternità di Dio si riattiva in noi grazie all’opera redentrice di Cristo e al dono dello Spirito Santo”. È grazie a questa relazione col Padre e col Figlio che “lo Spirito Santo ci fa entrare in una nuova dinamica di fraternità. Mediante Gesù, possiamo relazionarci agli altri in modo nuovo, non più come orfani, ma come figli dello stesso Padre buono e misericordioso. E questo cambia tutto! Possiamo guardarci come fratelli” 

Lo Spirito crea l’unità nella diversità

La divisione tra i cristiani è uno dei grandi scandali che allontana dalla fede. Il diavolo divide, mentre “lo Spirito fa dei discepoli un popolo nuovo”, perché “crea un cuore nuovo”. “A ognuno dà un dono e tutti raduna in unità. In altre parole, il medesimo Spirito crea la diversità e l’unità”, “l’unità vera, quella secondo Dio, che non è uniformità, ma unità nella differenza”. Occorre resistere “a due tentazioni ricorrenti. La prima è quella di cercare la diversità senza l’unità. Succede quando si formano schieramenti e partiti, quando ci si irrigidisce su posizioni escludenti … magari ritenendosi i migliori … si diventa tifosi di parte anziché fratelli … Cristiani di destra o di sinistra prima che di Gesù; custodi inflessibili del passato o avanguardisti del futuro prima che figli umili e grati della Chiesa. Così c’è la diversità senza l’unità. La tentazione opposta è invece quella di cercare l’unità senza la diversità” e tutto diventa “uniformità, obbligo di fare tutto insieme e tutto uguale, di pensare tutti allo stesso modo”. Invece, lo Spirito “crea la diversità” e poi “realizza l’unità: collega, raduna, ricompone l’armonia” 

Preghiamo allora con fervore lo Spirito Santo !!!

don Claudio Robbiati

don Claudio Robbiati