domenica 12 Maggio 2024
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arte

Tempo di Missioni

Una fuga o la corsa verso qualcosa? Il quadro del pittore Burnard può in qualche modo riferirsi al tempo di missione che la nostra comunità vivrà?

Al museo d’Orsay di Parigi è conservata l’opera del Pittore Eugène Bur­nard realizzata nel 1898 e dal titolo “I discepoli Pietro e Giovanni accor­rono al sepolcro la mattina della Resurrezione”. Cosa centra questo quadro con le missioni? Proprio niente, o forse …

La pittura di Bumard è stata influenzata dal Realismo e secondo gli artisti appartenenti a questa corrente, la pittura deve occuparsi di ritrarre temi e soggetti concreti, appartenenti alla realtà quotidiana, abbandonando ogni sentimentalismo ed idealizzazione. Coubert, uno dei pittori realisti più importanti affermava: “un oggetto astratto, invisibile, che non esiste, è  estraneo all’ambito della pittura”.

Burnard uomo dell’800 ha così rappresentato in questa sua opera, due soggetti che hanno vissuto qualcosa di stravolgente, 1800 anni prima. Non ha raffigurato personaggi di fantasia, ma due persone concrete, realmente vissute un tal Pietro e un tal Giovanni colte in un momento davvero par­ ticolare delle loro esistenze, come se avesse scattato un’istantanea.

Voi cosa vedete guardando questo quadro? Due uomini, un vecchio e un giovane, che corrono: scappano da qualcosa o qualcuno o, invece, hanno fretta di raggiungere un luogo e o una persona? Io vedo due uomini che si proiettano (scelto appositamente questo verbo che deriva dal latino “proi­cere” gettare avanti) verso qualcosa e mi incuriosiscono talmente tanto, che mi viene voglia di seguirli per vedere dove stanno andando, cosa tro­veranno e infine cosa faranno.

Se osservo bene i loro volti noto occhi arrossati dal pianto, rughe da in­sonni, lineamenti tirai dalla sofferenza. Uomini che portano i segni del dolore, segni che restano, rimangono indelebili sulla pelle, più incisivi di un tatuaggio. Eppure nonostante questo hanno occhi nuovi, pronti a ve­dere, a meravigliarsi, a lasciarsi stupire e non vedono l’ora di constatare di prima persona ciò che gli hanno già annunciato.

Questo quadro centra quindi con il tempo dedicato alle missioni che la nostra comunità vivrà il prossimo anno? Anch’io come Pietro e Giovan­ni, nonostante tutto il mio bagaglio personale colmo anche di sofferenze, disillusioni, amarezze, sconfitte, sono pronto a proiettarmi ad incontrare personalmente di nuovo Gesù Risorto, di cUi ho già ricevuto notizia della sua risurrezione? Ognuno, se vuole, dia la sua risposta.