domenica 19 Maggio 2024
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3 marzo

Quaresima: incendiari o pompieri?

Il messaggio di don Claudio per la III domenica di Quaresima

Mi ha colpito in questi giorni leggere un bellissimo scritto di don Maurizio Patriciello. Lo propongo alla vostra riflessione.

«Si nasce incendiari si finisce pompieri» dice qualcuno.  Mentre s’invecchia, dunque, oltre agli anni, si spengono anche gli entusiasmi e gli ideali? Per tanti, inutile negarlo, è così. La vita ci mette con le spalle al muro. Guardata con certi occhiali, la nostra è una battaglia perduta in partenza, e tutti gli accorgimenti per ingannare sé stessi e gli altri, lasciano il tempo che trovano e tanta amarezza. E la Chiesa che ti fa? Anziché accodarsi al carro dei venditori di fumo pur di rimanere a galla, ti ricorda, con spietata schiettezza, che «polvere sei e in polvere tornerai». Ma è proprio vero che il percorso della vita ti porta cinicamente a diventar pompiere? Non penso. Se provassimo, per esempio, a ribaltare le cose, senza avere paura di andare controcorrente? Se questo mondo folle s’illude di risolvere i problemi dilaniando città e creature indifese, tu, cristiano, t’impegnerai a perseguire la pace. Sempre, non solo quando l’altro ha il volto buono e te lo chiede.

Bombardiamo il cielo con le nostre suppliche. Scomodiamo i nostri santi protettori. L’odio, l’invidia, la gelosia rodono il cuore dell’umanità? Ti lancio una sfida: prova a considerare i successi altrui come se fossero tuoi; poi mi dirai. Il cristiano è un uomo sempre in bilico. Sospeso tra cielo e terra. Alle prese con un Dio che non vede ma di cui non può assolutamente fare a meno. Sedotto e tormentato. Il seguace di Gesù è un inguaribile giocatore d’azzardo. Non riesce a starsene a casa con le mani in mano. Lo trovi accanto ai poveri perché siano meno poveri, agli infelici perché siano meno infelici. Guarda le cose con occhio disincantato, le apprezza, le studia, le usa ma non chiede loro risposte che non potranno dare. Sa che tutte le ricchezze del mondo messe insieme non potranno mai saziare il suo cuore, immenso come Dio. E, allora, smette di affaticarsi per accumularle inutilmente.

Iniziamo. Quando? Adesso. Così, semplicemente.

Il cristiano vero, mentre il tempo scorre, diventa sempre più piromane non pompiere.

Un piromane pericoloso perché libero, da sé stesso, dai condizionamenti esterni, dal giudizio altrui, dalla sete di vendetta e di accumuli stupidi e dannosi. Prigioniero, sì, ma del suo Signore, che lo ama più di quanto egli possa mai pensare di amare sé stesso”.

È iniziato il conto alla rovescia verso la pienezza della Pasqua, occorre fare presto, tempo per i pigri non ce n’è. Abbiamo da portare il fuoco per infiammare questo mondo coperto dai ghiacciai. Nessuno si tiri indietro. Nessuno pensi di essere esonerato dal combattere la buona battaglia. Coraggio, restiamo uniti, rimaniamo umili. «Se ognuno fa qualcosa, qualcosa di bello succederà» diceva il beato Pino Puglisi.

La terza settimana di Quaresima ci mette di nuovo ad un bivio: incendiari con il fuoco dentro o pompieri spenti?